R2 ristrutturo rinnovo casa | n.38

R 2 Ristrutturo Rinnovo casa | 117 Dal punto vista della produzione di energia la forma amministrativa più conveniente per l’impianto domestico è lo “scambio sul posto” che funziona come segue: • L’energia prodotta e autoconsumata non grava sulla bolletta; conviene quindi far andare gli elet- trodomestici più energivori come lavatrice e lavastoviglie quando c’è il sole e non più nelle ore serali come sarebbe consigliato a chi desidera consumare meno energia. • L’energia prelevata (di sera e di notte, o quella consumata in eccesso dalla produzione) viene paga- ta come previsto dal proprio contratto di fornitura. Un consiglio, al proposito: scegliete un gestore che fornisca energia certificata da fonti rinnovabili, e chiedete una delle apposite tariffe per chi è dotato, appunto, di impianto fotovoltaico. • L’energia non consumata ed immessa in rete viene pagata a fine anno con un calcolo piuttosto complesso, a parziale rimborso della corrispondente energia prelevata dalla rete e pagata nelle bollette. • L’eventuale energia eccedente il vostro consumo viene infine pa- gata tenendo conto dei costi medi sul mercato dell’energia. Il meccanismo è piuttosto complicato, ma di fatto a fine anno il costo di energia è praticamente nullo. Non ci si guadagna, ma si coprono bene i propri costi. Il tempo di ammortamento dell’inve- stimento dipende dai vostri consumi, in genere è un meccanismo più vantaggioso per chi ha consumi abbastanza elevati, oltre i 3000 kWh all’anno. Fotovoltaico, un orgoglio sociale Dovremmo però anche uscire da questo paradigma economico e pensare il fotovoltaico come una forma, non dico di status symbol, ma di orgoglio sociale. Quando compriamo un’auto sportiva o di fascia alta, una moto, o mettiamo in casa l’idromassaggio o altri comfort voluttuari, non pensiamo certo “in quanto tempo me lo ripago”: siamo orgogliosi e soddisfatti di avere “qualcosa che vale”. Allo stesso modo dovremmo andare orgogliosi dei consumi evitati e coperti da fonti rinnovabili. Nel mio caso, faccio vere e proprie gare di produzione in Twitter con alcuni amici, tramite l’hashtag #ilmiofotovoltaico. In proposito, è importante monitorare i consumi e la produzione, sia per otti- mizzare l’uso degli elettrodomestici che per individuare eventuali guasti o anomalie. Io ho installato un apposito sistema di monitoraggio che consente di monitorare in tempo reale via internet l’e- nergia prodotta e quella consumata, nonché immessa e prelevata dalla rete nel corso della giornata, settimana e mese. Nel 2017, un anno estremamente favorevole grazie alle molte giornate soleggiate, ho prodotto ben 3948 kWh, molto più dei 3300 kWh stimati teorici per la mia zona e in base all’orientamento del mio impianto. Sono parsimonioso nonostante una casa grande e vari elettrodomestici, ma ovvia- mente ad alta efficienza energetica: i consumi sono stati di 2660 kWh. Ho così evitato l’immissione in atmosfera di circa 2 tonnellate di CO 2 , e solo nei mesi invernali ho consumato più di quanto prodotto, mentre in primavera ed estate produco anche il doppio dei miei consumi. Un ulteriore passo per ottimizzare l’impianto fotovoltaico è usare apposite batterie e sistemi di accumulo, e ma- gari prevedere sistemi anti blackout, perché, pochi lo sanno, con questo tipo di impianti (per ragioni normative e di sicurezza) in caso di mancanza di energia dalla rete anche nella nostra casa, assurdo, resteremmo al buio. Ne parleremo in un prossimo articolo.  Pensare al domani Le “case passive” sono una delle soluzioni da adottare su larga scala per ridurre i consumi energetici generati dal riscaldamento e raffrescamento Pulire per mantenere efficienza Smog e inquinamento possono ridurre l’efficienza energetica dei pannelli anche del 25%. Una ricerca dell’US Department of Energy (DOE) ha recentemente dimostrato che la polvere, da sola, riduce l’efficienza fino al 7%. A questo si deve aggiungere la riduzione delle prestazioni dovuta al deposito sulla superficie fotovoltaica di foglie secche, deiezioni degli uccelli o di altri materiali. Anche la pioggia, che in parte lava i pannelli, porta con sé frammenti e causa macchie che riducono in modo non trascurabile il rendimento.

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